Milano tutta di cemento? Anche no.
In realtà la nostra metropoli ha alcune bellissime aree verdi (sono in tutto oltre 25 milioni di metri quadri, pari al 13,8% della superficie urbana) che, se non ci possiamo concedere delle gite fuori porta, ci fanno almeno ritrovare un contatto con la natura, il verde, gli alberi e i prati.
A parte il centralissimo Parco Sempione, tra il castello Sforzesco e l’Arco della Pace, o i Giardini Indro Montanelli in Porta Venezia, o le vaste aree verdi più periferiche e conosciute, come il Bosco in città, il Parco di Trenno, Forlanini o il Parco Lambro, fra le tante “sorprese verdi” di Milano c’è Il Museo Botanico Aurelia Josz, inaugurato nel 2015 e dedicato ad Aurelia Josz (Firenze 1869 – Auschwitz 1944), che fu promotrice della cultura e dell’emancipazione femminile.
Il parco occupa un’area di 24.000 mq e il Museo Botanico ha sede nella attigua Villa Lonati: un osservatorio/laboratorio dedicato allo studio della vita vegetale, all’educazione naturalistica e al rispetto del verde pubblico. Un’ottima occasione per trascorrere un pomeriggio all’aria aperta e per andare alla scoperta delle sue peculiarità. Come il Frutteto dei Patriarchi, che raccoglie 27 varietà arboree che sono patrimonio dell’agricoltura lombarda e della sua storia: piante secolari del territorio compreso tra le Prealpi, la pianura e l’Oltrepò, con esemplari che arrivano a 200 anni di età. O il Percorso di Acqua e di Terra, un’area solcata da un circuito di canali con punti di osservazione che scendono al di sotto del livello del terreno e dell’acqua, per esplorare, tra canne e iris, gli ecosistemi autoctoni acquatici e spondali.
Il Saliceto comprende invece 50 piante forestali di salice di diverse varietà messe a dimora sette anni fa con lo scopo di rinforzare la barriera anti inquinamento, mentre il Labirinto dei cerali e dei mais è una raccolta vivente di varietà originarie e rare, accostate ad alcune di quelle più diffuse nell’agricoltura intensiva. E non manca l’Orto Sinergico, che rispetta le quattro regole di questo tipo di agricoltura: lavorazione contenuta, nessun fertilizzante, diserbo manuale e nessun pesticida.
Il progetto MuBAJ si basa sull’idea che il verde è un preziosissimo amico che si prende cura di noi: prendercene cura a nostra volta significa innescare un processo virtuoso che ci restituisce benessere, soprattutto in città.
E per noi che, in GetFIT, abbiamo a cuore il nostro benessere, il rispetto per l’ambiente e in particolare per il mondo vegetale è fondamentale.
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