Siamo in fase due da quasi due settimane e tra qualche giorno sapremo se gli sforzi che abbiamo fatto negli ultimi tre mesi saranno valsi a qualcosa. Lo diceva già Leopardi nel Sabato del Villaggio che, più si avvicina la festa, più dolorosa è l’attesa. Come ha spiegato lo psicologo sociale Armando Toscano a Linkiesta, la metabolizzazione di una situazione eccezionale come una pandemia, che comporta una sospensione della normalità, segue diversi passaggi. Dopo gli stati iniziali di rassegnazione, rabbia e negoziazione, ora ci troviamo in quello che Toscano chiama depressione che, mette in guardia lo psicologo, non è un termine negativo, significa che ci si rassegna al fatto che bisognerà portare pazienza, osservare le norme igieniche e di comportamento e aspettare che il periodo di quarantena passi. Per ultimo, arriverà lo stato dell’accettazione, il momento in cui si inizierà a convivere in maniera serena e costruttiva con le nuove condizioni, quando, cioè, saremo capaci di costruire una nuova normalità in cui sentirci di nuovo al sicuro.
Per arrivare alla fase dell’accettazione, dice lo psicologo, occorre: cercare supporto emotivo, informale o professionale; avere a disposizione informazioni chiare su come ridurre il rischio di infezione; spostare l’attenzione sulle proprie azioni e attività; e concentrarsi su ciò che è possibile modificare. Il vero cambiamento parte sempre da noi. Anche se sappiamo che non è facile. Viviamo nell’era del tutto e subito, tollerare l’attesa diventa difficile e proviamo una sensazione di impotenza quando percepiamo che non possiamo avere tutto sotto controllo. L’impazienza può avere come conseguenza l’ansia che a sua volta provoca una serie di disturbi fisici quali dolori muscolari, cefalea, tachicardia, problemi digestivi e insonnia. La capacità di aspettare è un’arma contro lo stress e un ingrediente base della felicità. Una strategia efficace e semplice per regolare l’ansia dell’attesa è quindi sviluppare il potere della pazienza. Vediamo come in tre semplici modi.
Spesso perdiamo la pazienza, perché proiettiamo la nostra mente costantemente nel futuro. E in questo momento in cui tutto è incerto, questa proiezione non trova fine. Possiamo provare ad assumere consapevolezza del momento presente, attraverso, ad esempio, alcune tecniche di respirazione. Oppure attraverso l’esercizio fisico: attività, come Yoga e Pilates, ci insegnano a restare nel presente con la mente grazie a posizioni di allungamento eseguite per un tempo prolungato. Anche la meditazione può aiutare: provala, anche se pensi che non faccia per te. Come il corpo, anche la mente richiede allenamento per riuscire a raggiungere obiettivi che non avremmo mai pensato di poter raggiungere.
Sembra facile, ma non lo è. Chi ha trascorso la quarantena in casa e senza lavorare potrebbe dimostrarlo: fare niente, oziare, avere il tempo vuoto, fa paura. Perchè? Perchè non siamo più abituati. Ma essere capaci di abitare il tempo vuoto è un modo molto efficace per attivare il potere della pazienza e contrastare l’ansia dell’attesa. Anche in questo caso, ti proponiamo un piccolo allenamento per la tua mente, breve ed efficace: il sito www.donothingfor2minutes.com lancia la sfida dei due minuti senza fare niente. Segui le istruzioni, siediti, rilassati, ascolta il rumore delle onde senza toccare il mouse o la tastiera. Concentrati e prova: gli esercizi di respirazione che abbiamo proposto nel paragrafo precedente possono aiutarti. Altrimenti, un altro modo per non fare niente è: dormire! Quando senti nascere l’impazienza, concediti un momento sul divano, chiudi gli occhi, respira e cerca di indurre il sonno attraverso il rilassamento completo di mente e corpo. I microsonni hanno benefici importanti sulla gestione dello stress, aumentano la concentrazione e riducono sensibilmente le sensazioni legate all’ansia.
Se c’è una cosa che la quarantena dovrebbe averci insegnato è proprio che ogni cosa richiede tempo. Ci lasciamo prendere dall’impazienza quando non vediamo subito i risultati delle nostre azioni, quando siamo in attesa di un responso che non arriva. Per esercitare la tua pazienza, conta fino a 10! È una sfida che spesso lanciamo ai bambini, ma funziona anche per i grandi: un esercizio molto semplice che permette di calmare l’ansia e di guardare la situazione da una nuova prospettiva. Ogni cosa di valore richiede tempo, pazienza e impegno. Pianificare è un altro modo per mantenere allenata la tua pazienza: affronta l’attesa un po’ alla volta, crea una routine che ti aiuti a gestire l’ansia, definisci obiettivi che puoi raggiungere in breve tempo e anche con risorse limitate. In questo, può aiutarti un programma di allenamento, che mantiene il corpo attivo e la mente occupata. Non c’è miglior modo di aspettare che quello di mantenersi in attività!