“Non c’è niente al mondo di così irresistibilmente contagioso come risate e buonumore”: così diceva lo scrittore e giornalista britannico Charles Dickens, che da grande viaggiatore aveva potuto constatare quanto la capacità di sorridere e ridere insieme fosse un toccasana universale, che unisce le persone a prescindere dalle differenze che le separano.
Ed è anche la mia esperienza. Mi chiamo Alessandra Callegari, sono socia di GetFIT da un anno e mezzo e mi sono resa conto che condividere con altre persone, per quanto sconosciute, la possibilità di trascorrere del tempo in un ambiente sereno, dove si va per stare bene, aggiunge una motivazione in più a quella di fare attività fisica e movimento.
Non sempre riesco a ritagliarmi il tempo che vorrei, ma ogni volta che mi ritrovo in palestra il buonumore è garantito, perché è come se mi sentissi tra amici.
Di solito vado al mattino durante la settimana, il club di via Ravizza è a soli dieci minuti da casa mia, e a volte basta uno sguardo con chi sta facendo attività nello spazio accanto a me – allenandosi a una macchina, o a terra su un tappetino a fare esercizi a corpo libero – per sentire che facciamo parte di una stessa comunità, anche se i nostri obiettivi possono essere diversi.
Io per esempio, che ormai vado per i 70 anni, voglio soprattutto mantenermi attiva e alimentare le mie energie in modo che mente e corpo siano integrati e ben “allineati”, come dice una scritta all’interno del centro. Ed è un obiettivo valido sempre, anche se con l’età che avanza sento che non posso più fare quello che facevo un tempo. Ma anche accettare il cambiamento legato all’invecchiare permette di coltivare buonumore.
Lo verifico, per esempio, quando vado al Thermarium, ideale complemento dell’attività svolta prima in palestra, sul tapis roulant o seguendo un corso di gruppo.
Stare immersa nell’acqua calda della vasca idromassaggio, guardandomi intorno, mi piace anche perché mi permette di lasciar vagare i pensieri senza seguirne nessuno in particolare. Mi lascio andare alle sensazioni dell’acqua sul corpo, finché sento la necessità di andare in sauna. Se c’è spazio, mi distendo e mi godo l’effetto del calore secco che mi asciuga la pelle.
E poi, dopo un quarto d’ora, vado al caldo umido del bagno turco, con la possibilità di sentire il colpo di frusta dell’acqua gelata nella vasca idromassaggio posta all’interno. E anche lì, mantenendo il silenzio, basta uno sguardo d’intesa con le eventuali altre signore che come me si godono quel momento per sorridere di un’esperienza di piacere che cambia in meglio tutta la giornata.
Se poi voglio fare due chiacchiere – e ormai con qualcuno ci conosciamo – c’è la zona bar, per prendere un caffè o un succo prima di tornare alla vita di tutti i giorni.
E tutto questo, ebbene sì, mi mette di buonumore.
Alessandra Callegari