“Il movimento fa bene” non è la solita frase fatta.
Diversi studi hanno dimostrato che tenersi attivi è una vera è propria medicina naturale (una “polipillola”) capace di contrastare l’insorgere di malattie croniche come diabete, ipertensione e patologie osteoarticolari, e di migliorare la qualità della vita aumentando l’autostima e il benessere psicologico. Allo stesso modo, la sedentarietà svolge esattamente l’effetto contrario ed è perciò da considerarsi un vero e proprio nemico per la nostra salute.
Ma c’è di più, nei soggetti affetti da patologie croniche, l’attività fisica diventa parte essenziale della terapia e, praticata costantemente, aiuta a regolare valori come la glicemia, la pressione o il colesterolo, favorendo in alcuni casi la riduzione della terapia farmacologica. Tant’è vero che nel Regno Unito e in Francia, già da quattro anni, gli specialisti non si limitano a consigliare l’esercizio fisico, ma lo prescrivono. Inoltre, per consentire a tutte le persone di svolgere attività fisica, il Regno Unito ha deciso di sovvenzionarla attraverso l’equivalente del nostro Servizio sanitario nazionale.
Quindi non ci sono più dubbi, lo sport è il miglior strumento di prevenzione che abbiamo a disposizione e per imparare a trarne il maggior beneficio abbiamo voluto chiedere al Professor Livio Luzi, direttore del Dipartimento interpresidio di Endocrinologia, Nutrizione e Malattie Metaboliche di MultiMedica, di suggerirci qualche pillola del buon movimento in generale e per chi soffre di diabete.
L’esercizio aerobico (camminare, nuotare o andare in bici) aumenta il consumo di ossigeno da parte del corpo, che reagisce aumentando la respirazione e la frequenza cardiaca. Questo aiuta a mantenere in salute il cuore, i polmoni e il sistema circolatorio, migliorando la funzione cardiorespiratoria. D’altra parte, l’esercizio anaerobico, lavorando sulla forza e la dimensione dei muscoli, permette di migliorare il tono muscolare e aumentare la massa ossea riducendo il rischio di osteoporosi e prevenendo possibili cadute legate alle fragilità muscolari.
Sul fronte diabete, l’attività aerobica consente di bruciare glucosio: se si misura la glicemia prima e dopo l’attività fisica si nota una riduzione, proporzionale alla durata, anche di 30-50 punti. Ma quando ci si mette a riposo tutto tende a tornare come prima. Invece, se si abbina l’attività anaerobica di potenza, il muscolo ipertrofico continua a consumare glucosio anche mentre si sta dormendo, contribuendo a mantenere bassa la glicemia.
È importante che l‘esercizio fisico venga praticato in sicurezza e personalizzato sulla base delle condizioni di salute del singolo. Consultare un professionista può essere utile per sapere quale attività preferire con la relativa frequenza, durata ed intensità. Ad una persona obesa, ad esempio, difficilmente saranno consigliate attività che gravano sul sistema osteoarticolare, come la corsa, fino a quando l’indice di massa corporea non raggiungerà livelli tali da poterlo permettere.
Per favorire la regolarità dell’esercizio è fondamentale scegliere un’attività che sia piacevole. Anche in caso di diabete è possibile praticare lo sport che più si ama: ballo, corsa, bici, nuoto, calcio o ginnastica…non importa, ciò che conta è mantenersi in movimento!
A tal proposito MultiMedica in collaborazione con GetFIT, ha avviato proprio un progetto dedicato al Diabete di tipo 2 che prevede un protocollo di attività fisica validato, studiato per prevenirne l’insorgenza e integrarne la cura, e l’apertura di un ambulatorio per la diagnosi precoce e il trattamento di questa patologia. Se vuoi approfondire visita la pagina.