Mai come in questo momento ritrovare il buon umore è importante e con il Carnevale, la festa più pazza dell’anno, alle porte e la Giornata Internazionale della Felicità in arrivo al 20 marzo insieme alla primavera possiamo provare a ritrovare lo spirito giusto.
E cosa può aiutare il buonumore se non una sana risata?
Tutti sanno che “ridere è la migliore medicina”.
Avete mai sentito parlare della “Gelotologia”?
Il nome può trarre in inganno… di cosa si tratterà mai?
Non sarà per caso lo studio delle proprietà nutritive del gelato?
Forse è una nuova disciplina che si occupa dei cambiamenti climatici?
O una materia che studia le diverse forme di gelosia?
Vi abbiamo strappato un sorriso? Sì, perché in realtà non è niente di tutto questo!
La Gelotologia studia gli effetti del riso o della risata sulle persone.
Ne abbiamo parlato con la dr.ssa Maura Levi, Medico Psicologo Clinico del Gruppo MultiMedica, che ci ha fatto scoprire questa disciplina scientifica molto particolare.
A cosa serve ridere? E ridere ed essere di buonumore fa veramente bene e addirittura allunga la vita?
Si inizia a parlare delle proprietà terapeutiche della risata fin dagli anni ’80, grazie alla testimonianza di Norman Cousins, che raccontò la sua storia nel libro ““Anatomia di una malattia- La volontà di guarire”. Ammalatosi di spondilite anchilosante, una grave patologia degenerativa del tessuto connettivo, Norman decise di non darsi per vinto. Convinto che le emozioni positive influissero sul sistema endocrino e immunitario, intraprese una “cura” a base di film e libri comici, in associazione a dosi massicce di vitamina C. Questo trattamento gli permise di vivere altri trent’anni dalla diagnosi, senza assunzione di antidolorifici o di steroidi.
Solo dopo molti anni è stato scientificamente provato che la risata ha molteplici effetti benefici:
– eleva l’ossigenazione del sangue
– facilita un miglior ricambio d’aria nei polmoni
– migliora la funzione dell’intestino, grazie alla contrazione e rilassamento della muscolatura addominale
– riduce la percezione dolorifica, grazie alla produzione di endorfine
– stimola le difese immunitarie
Qualcuno (e non è una barzelletta) ha addirittura dimostrato che il riso aiuta a liberarsi dei grassi superflui.
Sull’onda di queste scoperte si è iniziato a utilizzare la risata come supporto alle cure mediche negli ospedali. Sembra infatti che la terapia della risata applicata ai reparti di degenza ospedaliera possa diminuire i tempi di ricovero di circa la metà e ridurre l’uso di antidolorifici quasi del 20%.
In molti conosceranno Hunter “Patch” Adams, il medico, interpretato da Robin Williams nell’omonimo film, che ha inventato la clownterapia, detta anche terapia del sorriso.
In 10 anni, grazie all’aiuto di volontari, Adams ha prestato cure gratuite a 15.000 persone, integrando terapia tradizionale e comicoterapia.
La risata è poi un importante strumento sociale. È infatti più facile ridere in compagnia che in solitudine. Il ridere ha un effetto contagioso: ridiamo sicuramente di più di una barzelletta recitata da un attore in teatro, che se la leggiamo da soli sul nostro divano.
Quindi ridiamo. Ridiamo di più con gli altri. Ridiamo di più di noi stessi. Lasciamo che il buonumore sia parte integrante della nostra giornata.
E come disse Mark Twain “La vita è breve. Rompi le regole, perdona velocemente, ama profondamente, ridi incontrollabilmente e non rimpiangere mai ciò che ti ha fatto sorridere”.
La gelotologia (dal greco γελὸς – riso) è la disciplina che studia il fenomeno del ridere, con particolare riguardo alle sue potenzialità terapeutiche e al benessere psicofisico della persona e dei gruppi sociali. Essa comprende anche le attività della cosiddetta clownterapia.