I cinque tibetani allungano la vita. Eseguili ogni mattina per riattivare il corpo e la mente in modo graduale e preparati a ripartire con il piede giusto
Nel suo best seller The Miracle Morning, Hal Elrod individua nelle prime ore del mattino, appena dopo la sveglia, il momento della giornata in cui la nostra mente è più plastica, pronta cioè a ricevere nuovi stimoli in maniera trasformativa. Ti proponiamo allora di provare a dedicare qualche minuto delle tue mattine a un’attività considerata di straordinaria efficacia sin dai tempi antichi. Si tratta dei cinque tibetani, gli antichi riti dei monaci orientali che sarebbero in grado di allungare la vita se eseguiti tutti i giorni nel corso dell’esistenza di una persona. Senza andare così in là, puoi provarli ogni mattina per riattivare il corpo e la mente in modo graduale e prepararti così a ripartire con il piede giusto.
Cosa sono i 5 tibetani è perchè si dice che allunghino la vita
I cinque tibetani sono esercizi di stretching che sfruttano l’isometria combinata con il controllo della respirazione. Rielaborando alcune posizioni tradizionali dello Yoga, i cinque tibetani lavorano su alcuni organi interni e sui maggiori centri energetici del nostro corpo. Lo scopo di questi esercizi è riattivare infatti i sette chakra, fonte del potere spirituale secondo la tradizione dello Yoga. Per praticare tutti e cinque i riti non ci vogliono più di venti minuti. Chi li pratica da anni quotidianamente riscontra benefici importanti sul corpo, che si ricarica di nuova energia, e la mente, che si rasserena favorendo la concentrazione.
Inoltre, grazie ai cinque tibetani è possibile rafforzare tutto il corpo, in particolare le gambe, i fianchi, l’addome, la schiena, le braccia e le spalle, e migliorare la flessibilità; di conseguenza, si hanno benefici molto importanti sulla postura, sui dolori mestruali e su dolori cronici alla schiena e alla zona lombare. Un altro beneficio dei cinque tibetani riguarda anche il metabolismo, poiché svolgere attività fisica al mattino innalza la nostra capacità di bruciare calorie, e sono dunque importanti per mantenere il peso in modo equilibrato. Poiché, infine, ogni singola posizione agisce sui punti nevralgici del nostro corpo, i benefici dei cinque tibetani toccano anche il sistema endocrino dando una sensazione di benessere diffuso, preparando la mente e il corpo alla giornata che sta per iniziare.
Come eseguire i cinque tibetani per iniziare la giornata al meglio
Ogni rito andrebbe ripetuto ventuno volte, ma questo numero è da considerare un punto d’arrivo e non di partenza, soprattutto se è la prima volta che ti avvicini a praticare un’attività di questo tipo. Ti consigliamo di iniziare con tre ripetizioni, per poi aumentare gradualmente fino a raggiungere le ventuno volte, e di provare a svolgere altre attività conscious durante la giornata, per preparare meglio il corpo al risveglio. Un ulteriore modo per iniziare la pratica e riuscire a mantenerla nel tempo, è quello consigliato da Robin Sharma, autore del libro Il monaco che vendette la sua Ferrari. Secondo Sharma, infatti, la mente e il corpo hanno bisogno di ripetere un’azione per ventuno giorni per far sì che questa diventi un’abitudine. Una volta raggiunto questo piccolo traguardo, i cinque tibetani saranno ormai diventati una stupenda abitudine che difficilmente toglierai dalla tua vita, anche dopo questo periodo di transizione alla nuova normalità.
Alcuni consigli da seguire se è la prima volta che pratichi un’attività conscious
Se hai iniziato a praticare attività di questo tipo da poco tempo o è la prima volta, ci sentiamo di darti qualche altro piccolo consiglio per iniziare la tua pratica dei cinque tibetani. Ascolta il corpo e non esagerare, se le posizioni proposte ti sembrano al di sopra della tua portata, raggiungile piano piano o limita il numero di ripetizioni. Con la pratica il tuo corpo diventerà più forte e presto potrai arrivare al traguardo delle ventuno ripetizioni. Per prendere dimestichezza, poi, con ogni posizione, mantienila per qualche secondo prima di passare alla successiva. Così, eviterai anche il rischio di infortunio. Infine, è importante che continui a respirare. Il respiro è il flusso di energia che attiva il nostro corpo, imparare ad ascoltarlo ci permette di capire se stiamo rispettando i nostri tempi e ci permette di fermarci. Nelle posizioni di ascolto nel nostro respiro la mente impara a trasformarsi e a mantenere la concentrazione.
Quali sono e come si raggiungono le posizioni dei cinque tibetani
Il primo tibetano
- Inizia dalla posizione della montagna: piedi paralleli e alla stessa larghezza del bacino, mani lungo i fianchi.
- Porta le braccia in alto alla stessa altezza delle spalle con il palmo delle mani rivolto verso il basso.
- Inspira ed espirando, gira verso destra, in senso orario, girando i piedi di circa 90° gradi. Inspira e ritorna alla posizione iniziale.
- Rimani in questa posizione per qualche respiro. Poi ripeti per il numero di ripetizioni che ti senti di fare.
Il secondo tibetano
- Stenditi a terra con i palmi verso l’altro
- Espirando, porta l’addome verso l’ombelico, alza le gambe ad angolo retto sopra il bacino. Le mani rimangono a terra con i palmi rivolti verso il basso, i piedi a martello, alza la testa e mantieni il mento verso il collo.
- Inspirando riporta le gambe e la testa per terra. I piedi sono di punta, ma rilassati.
- Riequilibra per qualche respiro portando le ginocchia al petto tenendole con le mani. Ripeti per il numero di ripetizioni che ti senti di fare.
Il terzo tibetano
- Mettiti in ginocchio con il bacino sopra le ginocchia e le spalle sopra il bacino. Le punte dei piedi sono a terra. Le mani vanno sopra ai glutei a proteggere la zona lombare.
- Inspirando, piega all’indietro solo la parte superiore della schiena senza spostare il bacino o le gambe. Porta anche la testa all’indietro e lo sguardo verso l’alto.
- Espirando torna nella posizione di partenza e ripeti per il numero di ripetizioni che ti senti di fare.
- Riequilibra per qualche respiro nella posizione del bambino: inginocchiati con le ginocchia aperte, appoggia la fronte a terra e porta le braccia rilassate verso i glutei.
Il quarto tibetano
- Siediti a terra con le gambe distese in avanti, i piedi a martello, la schiena ben dritta, le spalle aperte e lo sguardo rivolto in avanti. Le braccia sono lungo i fianchi, i palmi poggiano a terra e le dita sono rivolte verso i piedi.
- Inspirando, premi con le mani e con i talloni a terra e solleva il bacino verso l’alto fino a formare un ponte. Se questa posizione è troppo intensa, puoi alzare solamente il bacino portando le mani intrecciate sotto la zona lombare.
- Espirando, abbassa il bacino e ritorna nella posizione di partenza.
- Ripeti per il numero di ripetizioni che ti senti di fare.
Il quinto tibetano
- Inginocchiati nella posizione di quadrupedia, con le spalle sopra i polsi e il bacino sopra le ginocchia.
- Espirando, solleva i glutei e raddrizza le gambe nella posizione del cane a testa in giù. Le gambe sono distese, i talloni dovrebbero toccare terra, le dita delle mani sono ben aperte, i gomiti ruotano verso l’esterno e le spalle sono rilassate.
- Inspirando, abbassa il bacino fino quasi a toccare terra, porta le spalle sopra i polsi e inarca la schiena verso l’alto in una variante della posizione del cane a testa in sù.
- Ripeti per il numero di ripetizioni che ti senti di fare.
Alla fine della pratica, ti consigliamo di concludere il tuo momento di benessere con una buona colazione e, magari, anche una bella lettura ispirazionale e stimolante.